Sulla riforma della giustizia tributaria ciò che non giova ai contribuenti
sono le lotte tra i difensori
L'Unione dei Giovani Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili prende atto, non senza dolore, della pubblicazione del comunicato stampa del 28 giugno 2022 da parte degli avvocati tributaristi di UNCAT. Comunicato con cui, senza mezzi termini, tale associazione afferma che la difesa tecnica in materia processuale tributaria dovrebbe essere adibita esclusivamente agli avvocati, sopprimendo invece le altre figure professionali che ad oggi possono prestare il patrocinio in detta sede (tra cui rientrano anche i Dottori Commercialisti).
In proposito facciamo doverosamente notare che, in un momento particolarmente delicato come quello attuale, in cui gli spazi di manovra per una vera riforma della giustizia tributaria vanno adeguatamente sfruttati, simile presa di posizione da parte di UNCAT pare propendere più per un accrescimento delle proprie "quote di mercato", piuttosto che per il fine ultimo (ed unico) della riforma: la tutela del contribuente. Tutela che non viene di certo garantita dai contrasti fra coloro che, giustamente, possono attualmente prestare l'assistenza alla parte privata in caso di contestazioni fiscali.
L'Unione Giovani ha infatti già sostenuto con forza, da ultimo col proprio documento del 14/04/2022, che i commercialisti non devono solamente essere messi in condizione di patrocinare nei giudizi di merito, bensì anche in quelli dinanzi la Suprema Corte: risulta infatti necessario, anche se dopo il superamento di un apposito esame (così come accade per gli avvocati - ça va sans dire), dare a tutti i difensori tributari la possibilità di poter assistere i contribuenti che sono giunti in giudizio presso la Cassazione.
È venuta difatti l'ora di sfatare il mito secondo cui i commercialisti non risultano edotti della normativa e delle dinamiche processuali, dal momento che anche noi siamo dotati di competenze in tale ambito così come, ancora di più, delle tematiche economico-sostanziali, le quali rappresentano invero l'elemento cardine dei contenziosi in materia tributaria; si può invece notare come simile professionalità e conoscenza in punto di merito non valga per tutte le attuali categorie di difensori, in un sistema trasversale come quello processuale tributario nel quale gli aspetti tecnici si confondono con quelli afferenti alle interpretazioni giuridiche.
Ma, come sostenuto in precedenza, non è opportuno dare luogo a battaglie corporative di retroguardia, mentre occorre focalizzarsi su ciò che serve, da un lato, al contribuente che sta in giudizio così come, dall'altro, all'ordinamento giudiziario fiscale interamente considerato. Tenendo poi presente, da ultimo, che proprio la citata expertise dei commercialisti sugli aspetti prettamente sostanziali si tradurrebbe con ogni probabilità, in caso di esclusione dei medesimi dalla pletora dei difensori, in un insensato aggravio dei costi da sostenere per le consulenze tecniche necessarie al giudice per addivenire ad una decisione ponderata e avveduta; in una parola equa.
Non è quindi il momento di dividerci, né ora né successivamente: lavoriamo senza contrasti né conflitti, contribuendo al benessere del sistema processuale tributario.
Insieme, Uniti.
https://www.knos.it/editoriale/news/2022/06/30/comunicato_stampa_30-06-2022_riforma_giustizia_tributaria/14307
Roma, 30 giugno 2022
La Giunta UNGDCEC