Comunicato 05-05-2023 Da sindacato a sindacato
Ieri, durante gli Stati Generali dei Commercialisti, è intervenuta, tra gli altri, la premier Giorgia Meloni con un video messaggio in cui ha pubblicamente stretto un patto con la categoria, da lei considerata "punto di riferimento degli italiani, il cui ruolo è insostituibile", ed ha affermato la necessità del contributo con i commercialisti, per un nuovo patto fiscale nel Paese.
Nel pomeriggio è però arrivato il commento di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, il quale ha espresso la sua perplessità "non so se le persone più adatte siano proprio i commercialisti. Banalmente sarebbe utile cominciare a parlare, se proprio vuoi fare un patto fiscale, con quelli che le tasse le pagano".
Da sindacato a sindacato non possiamo tacere perché è stato un commento sgradevole, fuori luogo e completamente divisivo, la costante capacità di creare contrapposizione fra categorie economiche è da sempre uno dei più grandi problemi di questo paese. Se il commento del segretario della CGIL voleva essere un attacco alla Premier, beh denigrare la nostra categoria è stata una mossa davvero poco onorevole. Se viceversa il commento era dettato da una pessima considerazione dell'intera nostra categoria allora la questione è ancora più grave perché sta a significare di non aver contezza di chi siamo e cosa facciamo. Da giovani commercialisti ci chiediamo se serve davvero tutto ciò, se ha ancora senso una contrapposizione tra "classi sociali", se esistono ancora stereotipi vergognosi in base ai quali le imprese non pagano imposte (non tasse come impropriamente dice . qualcuno), o se invece vogliamo guardare al futuro. Perché, in quest'ultimo caso noi siamo pronti, noi siamo al fianco delle imprese, quelle sane, quelle che guardano al profitto, come è giusto che sia in una logica di mercato, ma che possono contare su sostegni e benefici se investono nelle proprie aziende, se investono nel miglioramento dei luoghi di lavoro, se investono nel benessere di tutti i propri dipendenti, iscritti o meno ai sindacati, e della collettività in generale, così come del resto siamo al fianco degli autonomi e dei lavoratori dipendenti. Perché giusto per fare chiarezza la nostra categoria accompagna ed assiste tutto il settore produttivo.
Siamo però altrettanto pronti a difendere la nostra professione, che solo noi sappiamo quanti sacrifici richiede e, come ha fatto il Presidente De Nuccio a chiarire tempestivamente, non staremo in silenzio a farci denigrare.
Orgogliosi di essere commercialisti.
https://www.knos.it/editoriale/news/2023/05/05/comunicato_05-05-2023_da_sindacato_a_sindacato/14537
Roma, 5-05-2023
La Giunta UNGDCEC