Comunicato stampa 27-03-2024 Agevolazioni fiscali edilizie
Le agevolazioni fiscali edilizie e l'incubo di fine marzo
Come un fulmine a ciel sereno il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha annunciato ieri, nel corso di una conferenza stampa serale, la sorprendente approvazione di un nuovo Decreto Legge in materia di agevolazioni edilizie - il cui testo è al momento nella versione non definitiva - che metterebbe definitivamente il limite per il futuro alle opzioni alternative per l'utilizzo dei relativi benefici fiscali, rappresentando l'ennesimo episodio della "storia infinita" dei testi legislativi sul tema (anche se, purtroppo, in questo caso non si tratta di un film).
Ma al di là delle novità sulle opzioni in senso stretto, dalla bozza di Decreto e dal relativo comunicato che è stato pubblicato si apprende in particolare l'eliminazione della possibilità di applicare l'istituto della remissione in bonis ai crediti derivanti dagli interventi edilizi, circostanza che avrebbe consentito, con il pagamento di una sanzione oltremodo ridotta, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024. Con questa modifica, il termine, perentorio (lo si fa notare), diventa invece quello del 4 aprile 2024, dunque con un residuo di appena 5 giorni lavorativi per procedere con la comunicazione delle opzioni.
Nel comunicato si legge peraltro che tale modifica si è resa necessaria al fine di conoscere l'ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate: ma se il fine fosse veramente questo, non sarebbe stato più ragionevole chiedere l'invio di una comunicazione al fine di acquisire i dati necessari? Era proprio necessario modificare, per l'ennesima volta, le carte in tavola, comprimendo pesantemente un diritto sul quale cittadini, imprese e professionisti avevano dato per certo? E, andando ancora più nello specifico, era proprio necessario intervenire (di fatto letteralmente) all'ultimo minuto - quasi di nascosto. - quando in altre sedi si porta alta la bandiera della compliance, finalizzata a un tanto agognato miglior rapporto tra Fisco e contribuente?
Il terreno è se non altro impervio, posta l'attuale mancata certezza circa la "versione ufficiale" del Decreto in questione, il quale però, se si confermerà aderente a quanto ad oggi disponibile, porterà a conseguenze certamente devastanti per gli operatori. Questo perché, pur con tutte le riforme del caso - sui diversi livelli dell'ordinamento fiscale, come visto di recente - l'unico principio che continua ad essere bistrattato, neanche fosse il figlio di un dio minore (forse neppure adottato), è la tutela dell'affidamento; la quale dovrebbe invece rappresentare il fulcro dell'intero sistema di diritto, non esclusivamente in ambito tributario.
L'auspicio è dunque che si possano correggere in extremis tali previsioni, prima della loro formalizzazione definitiva, e soprattutto che, in linea generale, tra gli equilibri di bilancio (fondamentali) e l'appropriatezza della tecnica legislativa (parimenti imprescindibile), i nostri governanti tengano altresì a mente la necessità di mantenere viva la fiducia in capo a cittadini e contribuenti.
Dato che essa non rappresenta solo il motore dell'economia, ma anche di un Paese che aspiri ad essere sano e longevo.
Roma, 27 marzo 2024
La Giunta UNGDCEC