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Gentile Collega,

siamo lieti di invitarTi al prossimo Webinar organizzato dall'UNGDCEC per il giorno mercoledì 9 dicembre 2020, dalle ore 15.00 alle ore 17.30, sul tema:

I decreti ristori e la legge di bilancio 2021

Approfondimenti e Proposte UNGDCEC

Scarica la locandina.

Il webinar si svolgerà sulla piattaforma ZOOM e sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina dell'Unione Nazionale https://www.facebook.com/ungdcec.

Trascriviamo di seguito il link di registrazione al webinar:

https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_JIM5r398TKmRh__m8jgdHA

Specifichiamo che la registrazione è obbligatoria per il riconoscimento dei crediti formativi.

Il webinar è gratuito e accreditato dall'ODCEC di L'Aquila e Sulmona. La partecipazione consente di maturare n. 3 crediti formativi validi ai fini della FPC (codice materia D.7.2).

Per il riconoscimento dei crediti sarà necessario accedere al sito del Consiglio Nazionale e compilare il form per l'autocertificazione webinar. Di seguito il link alla pagina: 

https://www.commercialisti.it/visualizzatore-articolo?_articleId=1413847&plid=258012

L'evento sarà inserito nel menu a tendina alla voce ODCEC L'Aquila e Sulmona.

I praticanti in calo del 10%. Potrebbe fermarsi qui questo comunicato. Un dato che in soldoni significa un generale disinnamoramento nei confronti di questa professione, che noi giovani - nonostante tutto e tutti - continuiamo a considerare a suo modo bellissima. Finanche esotica, in alcuni suoi aspetti. Di sicuro una professione che non può essere lasciata morire o ammazzata, come invece molti "nemici" stanno cercando di fare. Dal canto nostro, a volte purtroppo da soli, come associazione sindacale degli Under43 la stiamo provando a preservare contro ogni tipo di attacco. L'abbiamo difesa contro giornalisti-scrittori che hanno definito i "commercialisti" vicini agli usurai. L'abbiamo difesa da parlamentari di ogni colore politico che spesso sembra abbiano come unico obiettivo quello di "bypassare" gli intermediari e i professionisti come se fossimo noi l'impedimento a una vera riforma fiscale. La difendiamo oggi dopo l'ennesimo "scivolone" di un giornalista del Corriere della Sera che domenica 29 Novembre - senza mai fare nomi e citare fonti - "accusa", nemmeno tanto tra le righe, un'intera categoria perché chiederebbe "a insaputa del cliente" ristori a fondo perduto. L'abbiamo protetta anche da Vip che, una volta pizzicati per evasione fiscale, rigirano tutta la colpa ancora una volta sul commercialista. Non abbiamo mai negato e mai negheremo che (ahinoi) ci possano essere iscritti alla nostra categoria che commettano errori o peggio, ma, citando Alexandre Dumas "tutte le generalizzazioni sono pericolose".

Come UNGDCEC abbiamo tutelato e continueremo a tutelare la nostra professione in "contraddittorio", per non dire in contrasto a volte, con l'Agenzia delle Entrate, tanto che il direttore generale Ernesto Maria Ruffini per la prima volta dopo tempo, durante il nostro Congresso Straordinario, ha definito "strategico" il ruolo dei commercialisti. Continuiamo e continueremo a sostenerla attraverso comunicati e lettere pressoché quotidiani. Non perché vogliamo farci belli o invadere le vostre caselle di posta, cari colleghi, giovani e meno giovani. Ma proprio perché abbiamo l'obbligo di tenere alta l'attenzione sulle nostre problematiche. Da anni sappiamo che la nostra professione si trova davanti ad un bivio epocale e i dati forniti dal report della Fondazione Nazionale che evidenziano un calo di più di 1000 unità dei tirocinanti lo dimostra. Peccato che a volte si ha l'impressione che sia molto meglio mettere la testa sotto la sabbia. Noi, proprio perché giovani e proprio perché ci sentiamo obbligati a farlo anche per garantire il nostro futuro, questo non lo faremo mai. Non ci accontenteremo di dieci giorni di proroga per l'invio delle dichiarazioni dei redditi, perché sappiamo che "il minimo sindacale", ovvero 240 ore di proroga (di cui almeno 80 andrebbero dormite per evitare di avere poi problemi di memoria) non servono assolutamente a nulla. Perché poi dovremmo ricominciare a chiedere la proroga della proroga.

Ve lo confermiamo: i giovani commercialisti sono assolutamente contrari ad ogni forma di rinvio se fatto ex post, o all'ultimo giorno o comunque in caso non sia concesso per tempo. Ma quanto meno la nostra proposta (che rilanciamo) prevedeva 90 giorni di "periodo bianco" in cui, in caso di tardivo invio delle dichiarazioni, vi sarebbe stata la non applicabilità delle sanzioni. Ciò che è certo è che Noi sentiamo la necessità di una vera programmazione del calendario fiscale fatta di comune accordo con il Mef e l'Agenzia delle Entrate all'inizio dell'anno. Ed è anche per questa promessa (non solo per questa) che abbiamo revocato lo sciopero e che (per l'ultima volta) abbiamo "concesso" la nostra professionalità.

Ciò che è altrettanto certo è che noi sentiamo l'urgenza di tornare a innamorarci della nostra professione, senza ogni volta aver paura di aprire il giornale al mattino. Siamo nuovamente di fronte al bivio. Dal quale usciremo solo mettendo al centro di tutto l'amore e il rispetto per la nostra categoria. E per farlo abbiamo bisogno dell'unità di tutti i professionisti, giovani e meno giovani.

Perché l'Unione fa la Forza!

Gentile Collega,

Ti invitiamo a prendere visione della lettera (allegata alla presente) inviata oggi al dott. Colaianni e ai Ministeri competenti con le proposte dell'UNGDCEC di modifica al regolamento adottato con decreto del Ministro dell'Interno 15 febbraio 2012, n. 23, concernente l'istituzione dell'elenco dei revisori dei conti degli enti locali e modalità di scelta dell'organo di revisione economico-finanziario. Ci batteremo affinchè il percorso per gli aspiranti GIOVANI revisori degli Enti Locali diventi meno restrittivo.

Cordiali saluti

La Giunta UNGDCEC

Alla luce della Relazione Illustrativa alle modifiche al Decreto del MIinistero dell'Interno n.23 del 15 febbraio 2012, il percorso per gli aspiranti GIOVANI revisori degli Enti Locali diventa sempre più restrittivo ed in salita.

Innanzitutto, seppur condivisibile di fondo l'impronta professionalizzante che il Viminale vuole dare a questa figura, riteniamo che l'innalzamento a 20 (rispetti agli attuali 10) crediti formativi per l'accesso all'elenco dei revisori degli Enti locali rappresenti una ulteriore barriera all'ingresso.

Entrando nel merito delle proposte, anche alla luce delle osservazioni pervenute dai colleghi che operano nei diversi territori nazionali, riteniamo che il restringimento alla sola provincia di residenza, con ulteriore provincia a scelta nella Regione di appartenenza, sia un criterio decisamente penalizzante e limitativo dell'indipendenza. Vi sono diversi casi di province con pochissimi Comuni (es. la provincia BAT con 10 Comuni, di cui il piu` piccolo di circa 6.200 abitanti): in circostanze del genere, non vi sono Comuni di prima fascia e, al giovane collega, il quale aspira ad entrare nell'elenco dei revisori degli Enti locali, la sua prima preclusione deriva, suo malgrado, proprio dalla provincia di residenza.

Siamo d'accordo sull'affiancamento dei 18 mesi come requisito di accesso all'elenco dei revisori degli Enti locali in quanto riteniamo che l'esperienza sul campo sia fondamentale per l'approccio al mondo degli Enti Locali, soprattutto se integrata da un percorso formativo ad hoc. Anche in questo caso e` necessario fare, tuttavia, le opportune riflessioni. Le collaborazioni di cui all'art. 239, co.4, D. Lgs. 267/2000 possono creare discriminazioni, abusi e speculazioni. Sarebbe opportuno, invece, prevedere l'obbligatorieta`, per gli incarichi di seconda e terza fascia, di un affiancamento di un giovane collega attinto da separato elenco e, riconoscere allo stesso, il giusto compenso oltre al rimborso delle spese sostenute. In alternativa ad un elenco separato, da cui "attingere" per selezionare/estrarre il collaboratore neofita, e` comunque opportuno definire i requisiti specifici e le relative procedure per evitare che l'affiancamento sia inefficace.

Inoltre, riteniamo opportuno che, a garanzia della terzieta` dell'Organo di Controllo, il Presidente del Collegio dei Revisori nei Comuni di terza fascia, sia anch'esso soggetto ad estrazione su base regionale, e non avvenga per nomina consiliare, in modo da garantirne l'indipendenza.

Infine, sui compensi, e` stato scritto e richiesto di tutto, ma e` rimasto un messaggio inascoltato da parte degli Enti. Deve essere fatto obbligo ai Comuni, in sede di estrazione, a pena applicazione di sanzioni, di attenersi ai compensi ed ai rimborsi spese, di cui al D.M. 21 dicembre 2018, a firma del Ministero dell'Interno e del Ministero delle Finanze. Si sottolinea che, seppur recentemente incrementati, tali compensi non sono assolutamente proporzionali alla mole di adempimenti richiesti ai revisori Enti locali ne` soprattutto alle responsabilita` connesse a tale funzione.

La Giunta UNGDCEC

VOI SIETE LA CAUSA, NOI LA FORZA MAGGIORE

La pandemia in atto sta provocando danni economici inquantificabili ma, soprattutto, perdite di vite umane paragonabili ormai ai peggiori conflitti della storia. Al contempo, però, i nostri integerrimi funzionari dell'Agenzia delle Entrate continuano ad assurgersi a paladini della legge tributaria in un momento in cui la loro posizione sembra più somigliare a quella degli orchestrali del Titanic che - loro sì eroicamente - continuarono a suonare mentre il transatlantico affondava. Nostro malgrado, invece, duole constatare che nella risposta fornita il 24 novembre dalla Divisione Contribuenti dell'AdE di eroico c'è ben poco e di sgradevole davvero tanto. La risposta è stata sfavorevole, poichè ad oggi non esiste alcuna norma che consenta di sospendere le scadenze fiscali per i clienti degli studi (né per gli studi stessi) colpiti da covid-19, tema su cui l'UNGDCEC ha più volte sollecitato il Parlamento ad attivarsi.

Ma si va ben oltre un semplice diniego conseguenza di un legislatore sordo o inerte, poiché nella risposta in commento l'Agenzia delle Entrate dapprima rammenta l'esistenza di quella norma tanto spesso disattesa conosciuta come Statuto del contribuente e poi, richiamandone un passaggio, prosegue testualmente: <<Ad avviso della scrivente, ferme le valutazioni di ordine politico, la chiusura di uno studio professionale che svolge l'incarico di intermediario, per i motivi sopra richiamati, non sembra riconducibile ad una ipotesi di "causa di forza maggiore" oppure ad un "evento eccezionale ed imprevedibile" che legittima la sospensione ed il differimento degli obblighi fiscali e tributari riferibili ad un soggetto terzo estraneo al provvedimento sanitario>>.

Sostenere che per i contribuenti assistiti da uno studio professionale il cui titolare ed i collaboratori siano stati posti in "quarantena" non sussistano le condizioni di oggettiva "assoluta impossibilità" affinché i "contribuenti/clienti" non possano essi stessi porre in essere gli adempimenti di cui si chiede la sospensione (ma solo un eventuale difficoltà da valutarsi caso per caso), rappresenta l'ennesimo schiaffo alla categoria dei professionisti e degli autonomi che in questi mesi sono stati in trincea al fianco delle imprese e a garantire il gettito erariale allo Stato. Offesa aggravata dal fatto che l'AdE lascia intendere che, nel momento in cui quel professionista che è sempre stato al fianco del cliente dovesse fermarsi per una quarantena forzosa, non solo non verrebbe refuso da alcun ristoro o ammortizzatore sociale, ma correrebbe anche il rischio di perdere il cliente che, non potendo invocare la causa di forza maggiore, potrebbe rivolgersi ad altro professionista per assolvere l'adempimento di cui se ne chiede il rinvio.

La sintesi è che, siccome l'adempimento grava sul contribuente e non sullo studio, i termini non slittano perchè il contribuente può avvalersi di un altro studio che non sia in quarantena. Quindi, non solo il professionista deve preoccuparsi del fatto di essere in quarantena o di avere dipendenti e collaboratori in quarantena (e già ci stiamo dimenticando dei familiari in quarantena, di coloro che hanno figli piccoli la cui classe è comunque in quarantena, e così via), ma deve anche preoccuparsi di conservare un cliente che il Fisco invita ad andare altrove.

Tutto ciò non solo è frutto di un cinismo surreale oggi non più sopportabile ma, soprattutto, denota totale impreparazione in materia di tenuta delle scritture contabili e conseguenti adempimenti fiscali prefigurando che, in ipotesi di quarantena dei consulenti delle imprese interessate, siano esse stesse a provvedere all'adempimento. Tutto ciò non è possibile! Per l'utilità specifica del professionista ma anche per un sistema tributario altamente complesso che l'AdE stessa ha contribuito a creare.

E non conta nemmeno, sempre da parte dell'Ade, trincerarsi dietro l'attuale assetto normativo che impedirebbe di dare risposte diverse alla legittima richiesta delle imprese e dei professionisti sulla causa di forza maggiore. Il Covid in alcuni casi sta ampliando le distanze, ma in molte altre le sta invece azzerando. Oggi più che mai noi professionisti ci sentiamo vicini ai nostri clienti, così come la risposta fornita dalla "Divisione Contribuenti" (mai denominazione di un ufficio fu così appropriata) segna una distanza da imprese e professionisti pressoché incolmabile. Noi comunque non demordiamo, consapevoli del valore non vincolante di queste posizioni assunte dall'AdE e del primato di una cultura giuridica degna della storia di questo Paese e che, ove necessario, sarà fatta valere nelle sedi opportune. 

Tuttavia, non possiamo non sottolineare che l'urgenza delle risposte corrette ed in sintonia con il sistema produttivo del Paese è adesso e che le risposte tardive potrebbero non essere utili più a nessuno. Anche i professionisti stanno pagando il loro caro prezzo alla pandemia e per ciò meritano rispetto oltre che sostegno.

Roma, 25 novembre 2020

La Giunta UNGDCEC

Comunicato UNGDCEC - ADC: I sindacati dei commercialisti chiedono interventi urgenti

Ieri il Viceministro Misiani ha incontrato i presidenti di ADC e UNGDCEC, Maria Pia Nucera e Matteo De Lise. Nell'ambito della richiesta di continuare il dialogo intrapreso tra governo e sindacati dei commercialisti, sono stati valutati diversi interventi normativi, al fine di offrire respiro e sostegno a professionisti ed imprese.

Per venire incontro agli studi professionali, sotto pressione a cause della crisi COVID-19, si è discusso della possibilità di rinviare alcuni adempimenti, a partire dalla prima scadenza dei dichiarativi e dal mantenimento della delega agli intermediari per il cassetto fiscale, per il periodo dell'emergenza.

I presidenti hanno nuovamente sollecitato interventi sulla proroga dei numerosi versamenti in scadenza in questi ultimi mesi dell'anno, (II acconti, rottamazioni ter e saldo e stralcio, versamento iva del 16 dicembre e acconto iva del 27), ribadendo la necessità per chi ha avuto una diminuzione di fatturato di evitare o di acuire crisi di liquidità.

In ultimo, i presidenti De Lise e Nucera hanno rinnovato la richiesta di intervenire, per riconoscere ai professionisti misure perequative, che tengono conto del calo del fatturato alla stregua delle piccole e medie imprese.

"Il viceministro Misiani ha condiviso lo spirito e gli obiettivi delle istanze, con particolare riferimento all'opportunità di rinviare alcuni adempimenti e valutare la proroga dei versamenti in scadenza nelle prossime settimane, e si è fatto carico di portare le proposte al Ministro".

Maria Pia Nucera - Presidente ADC

Matteo De Lise - Presidente UNGDCEC

Chi siamo

L'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili è stata costituita il primo maggio 1989, per la necessità di costituire un organismo nazionale di rappresentanza la cui natura volontaristica miri al perseguimento di obiettivi di alla crescita professionale, etica e culturale degli iscritti. L'unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bergamo è stata fondata nel 1989, per diffondere anche sul territorio locale lo "spirito di Unione"

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