Comunicato Stampa 21-01-2021 - Compensi revisione legale
REVISIONE LEGALE, UN'ALTRA BARCA LASCIATA ANDARE ALLA DERIVA?
Non solamente noi addetti ai lavori, diretti interessati, siamo consapevoli dell'attuale desolante panorama che si sta sempre più delineando in merito all'affascinante attività della revisione legale, attività che per essere svolta, richiede formazione obbligatoria continua, assunzione di rischi e responsabilità, e un'adeguata copertura assicurativa.
E' proprio il MEF stesso che, nel comunicato pubblicato nel settembre 2020, a cura della Ragioneria generale dello Stato, ammetteva: <<in taluni casi i compensi dichiarati sono quantificati in misura così scarsamente remunerativa da far presumere che non sia garantita la qualità e l'affidabilità dei lavori di revisione .>> richiesti.
Tale ammissione trova anche riscontro in un sondaggio effettuato dalla nostra associazione a fine 2019 che rivelava come molti professionisti fossero disposti ad accettare compensi pari a 50 euro l'ora, un importo davvero irrisorio che sminuisce la preparazione e le capacità richieste per lo svolgimento di questa attività, a maggior ragione considerando che il vecchio tariffario fissava in 77,48 l'importo minimo.
E' in queste acque burrascose e tempestate da responsabilità, obblighi, mancata riconoscenza delle competenze, scarsa propensione delle nano e piccole imprese ad affrontare ed accettare un processo di revisione, che dovrebbe navigare il dottore commercialista. Al mare in tempesta, vanno ad aggiungersi poi, aggravando le condizioni, gli "squali" che bazzicano nelle stesse acque con le loro strategie di prezzi al ribasso e una maggiore capacità di assorbire eventuali azioni di responsabilità. Di fronte a questo scenario è sempre più plausibile e comprensibile che i giovani professionisti rinuncino a prender in mano il timone, lasciando andare la barca alla deriva. Perché ciò non accada, non basta la nostra (e non solo) presa d'atto ma è assolutamente necessario un intervento del Legislatore, come da nostra lettera indirizzata al Ministro Gualtieri, affinché venga fissato un importo minimo per il compenso; venga maggiormente tutelato il Revisore nella sua responsabilità e nel riconoscerne l'imprescindibile utilità; venga preservata la libera concorrenza. In altri paesi d'Europa questi principi sono stati condivisi e adottati, purtroppo non in Italia, ennesima occasione persa per tutelare la nostra categoria e per non lasciar andare alla deriva professionalità e competenze che solo le figure ordinistiche sanno apportare, col rischio di lasciare, nel medio breve termine, tutto in pasto agli "squali" a scapito di qualità e competenza.
Roma 21 gennaio 2021
La Giunta UNGDCEC