Il 7 maggio la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge AC 2333 di conversione in legge del DL 39/2025, che il 31 marzo 2025 differiva il termine per l'entrata in vigore dell'obbligo per le imprese di dotarsi di polizze assicurative contro i rischi catastrofali, al 31 dicembre 2025, per le piccole e microimprese. Nel medesimo decreto venne confermato l'obbligo per le grandi imprese, disponendo però la decorrenza delle sanzioni dal 30 giugno pv. Nel disegno di legge di conversione, vengono chiariti alcuni aspetti meritevoli di approfondimento, ma rimangono ancora delle storture che, a nostro avviso, dovrebbero essere emendate nel successivo passaggio al Senato.
Ci riferiamo, principalmente, all'obbligo assicurativo per le Società tra Professionisti, su cui rimane ancora una ingiusta disparità di trattamento, come già denunciato in data 2 aprile us ( Polizze catastrofali: un rinvio parziale che non risolve le criticità, a partire dalle STP ).
Successivamente al DL 39/2025, infatti, il MIMIT ha pubblicato alcune FAQ, tra cui la numero 7, avente ad oggetto l'obbligo di assicurazione per lo studio legale in cui viene svolta l'attività professionale. Secondo il Ministero, l'obbligo discendere dall'iscrizione al Registro delle Imprese, senza rilevare il tipo di attività esercitata.
Non possiamo esimerci dal ribadire la nostra contrarietà a questa affermazione, poiché le STP, per loro stessa natura, non possono essere considerate "imprese", tenuto conto che l'attività che possono svolgere è di tipo esclusivamente professionale. Le stesse, vengono inoltre iscritte in apposita sezione speciale, per cui, non vi sarebbero difficoltà nell'escluderle dal novero dei soggetti obbligati, né difficoltà o distinzioni all'interno di categorie omogenee di soggetti che renderebbero complessa la verifica del corretto assolvimento dell'obbligo. La previsione illustrata dalla FAQ n. 7 conferma una evidente disparità di trattamento rispetto a chi svolge l'attività in forma individuale o tramite studio associato, chiaramente non soggetto all'obbligo in quanto professionista e non imprenditore.
Ci auguriamo, quindi, che l'esame del disegno di legge di conversione del DL 39/2025 superare voglia questa discriminazione, chiarendo, una volta per tutte, che l'obbligo riveste esclusivamente chi svolge attività di impresa ed escludendo definitivamente le Società tra Professionisti.
Roma, 13/05/2025
La Giunta UNGDCEC