PEC AMMINISTRATORI: INSOPPORTABILE CONTRORDINE DELL'ULTIMO MINUTO
A meno di una settimana dalla scadenza del 30 giugno, la situazione sull'obbligo di comunicare la PEC degli amministratori continua ad essere alquanto grottesca. Unioncamere e MIMIT offrono versioni contrastanti su cosa deve essere effettivamente comunicata, scatenando l'ennesimo caos operativo che grava sui commercialisti.
Da una parte il MIMIT, con la nota 12 marzo 2025 n. 43836 ha stabilito che la PEC deve essere esclusiva di ogni amministratore - con scadenza di comunicazione prevista per il 30 giugno.
Dall'altra, Unioncamere che, con una nota del 2 aprile scorso MAI resa pubblica, permette di comunicare la PEC della società e non una ad hoc per ogni amministratore, eliminando oltremodo la scadenza del 30 giugno per le società già esistenti al 1° gennaio 2025, permettendo loro di effettuare la comunicazione in occasione di nuovi nomine o rinnovi.
E nel mezzo ci siamo noi, i commercialisti, lasciati a interpretare due indicazioni opposte, in pieno periodo di dichiarazioni e, lo si ribadisce, a pochi giorni dalla scadenza dell'adempimento. Nessuna nota chiarificatrice, nessuna proroga, nessuna assunzione di responsabilità, solo punti di vista differenziali a seconda della Camera di Commercio con cui ci interfacciamo.
Erano già sorte diversità di opinioni sull'adempimento stando a quanto affermato da parte delle singole Camere Commercio - in maniera in qualche modo fisiologica, questo va riconosciuto - ma non si ritiene ammissibile che contrasti di tale tenore abbiano luogo ad un livello più alto.
Il caos normativo non è più tollerabile. L'improvvisazione amministrativa non può diventare la norma. È tempo che le istituzioni si assumono la responsabilità di fornire regole chiare, stabili e tempestive, con la consapevolezza che in caso contrario a pagarne le conseguenze siano gli operatori economici e propri consulenti che, sempre più spesso, devono procedere (a livello pratico) agli invii stessi.
La chiarezza che da sempre auspichiamo a monte, con riguardo alla normativa applicabile deve chiaramente sussistere, anche a valle, rispetto alle indicazioni procedurali.
L'UNGDCEC sottolinea la necessità di un intervento normativo che disciplina con chiarezza l'adempimento in oggetto. In attesa di una regolamentazione ufficiale, l'Unione chiede un intervento tempestivo da parte del MIMIT, oppure che i chiarimenti forniti da Unioncamere vengano ufficializzati tramite una nota pubblica indirizzata a tutte le Camere di Commercio.
Roma, 23/06/2025
La Giunta UNGDCEC