Comunicato Stampa 9-04-2021: Start-up innovative. Quale futuro?
STARTUP INNOVATIVE: QUALE FUTURO?
Con la sentenza n. 2643, pubblicata il 29 marzo, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso proposto dal Consiglio Nazionale del Notariato, con il quale è stato richiesto l'annullamento del D.M. 17.02.2016, che prevedeva "la modalità di redazione degli atti costitutivi di società a responsabilità limitata start-up innovative" e stabiliva all'art.1 co.2 che "l'atto costitutivo e lo statuto, ove disgiunto, sono redatti in modalità esclusivamente informatica e portano l'impronta digitale di ciascuno dei sottoscrittori apposta a norma dell'art.24 del CAD", impugnando poi anche la circolare relativa al D.M. che dispone "l'approvazione del modello per le modifiche delle start-up innovative, ai fini dell'iscrizione nel Registro delle Imprese, a norma dell'art.4 co.10-bis del d.l.24 gennaio 2015 n.3 convertito con modificazioni dalla l.24 marzo 2015 n.33".
Con la presente non s'intende entrare nel merito degli aspetti legislativi e delle criticità sollevate dal CNN e accolte dal CdS sia con riferimento ai contrasti tra fonte primaria (l.33/2015) e fonte secondaria (D.M. 17.02.2016), ovvero con la Direttiva europea 2009/101/CE art.11.
Piuttosto, si chiede a codesto MINISTERO e al CNN, di prendere in carico immediatamente il tema e si chiede: cosa succederà dopo tale sentenza?
Urge fare chiarezza anche nell'ottica della semplificazione amministrativa (tanto decantata), senza sottovalutare il fatto che i potenziali startupper, nell'incertezza citata, saranno disincentivati a ricorrere al canale "privato" ciò comportando ritardi e danni che in un contesto come questo attuale di congiuntura negativa (emergenza sanitaria ed economica in corso) non possiamo più permetterci.
Lo strumento delle startup innovative andrebbe ulteriormente snellito, armonizzato e promosso per evitare la fuga dei cervelli il cui rientro non può essere successivamente incentivato dalla previsione di crediti d'imposta.
Inoltre, è doveroso rappresentare che la confusione attuale sta generando gravi problematiche operative (investimenti bloccati, dipendenti in stand by, attività di ricerca e sviluppo da procrastinare) che, nella maggior parte dei casi, stanno ricadendo sulle scrivanie della nostra categoria professionale.
Cosa accadrà alle società costituite in attesa di evasione della pratica? Confidiamo di non dover essere spettatori di comportamenti difformi da parte delle diverse Camere di Commercio di fronte a problematiche operative, e restiamo in attesa di un provvedimento tanto necessario quanto celere.
L'aver totalmente svuotato con tale sentenza le CCIAA dal ruolo di "controllori", imporrebbe la proposizione di una soluzione che potrebbe essere la determinazione di un COMPENSO PRESTABILITO E AGEVOLATO per l'intervento del notaio nella fase di costituzione delle startup innovative.
Al di là di tutto, le imprese e i professionisti hanno bisogno di risposte e tempi certi, la pandemia ci sta aiutando a imporre la consapevolezza dell'urgenza di una trasformazione digitale. E ci dà anche le risorse, europee, per farlo.
Roma, 9 aprile 2021
La Giunta UNGDCEC