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Comunicato Stampa 13-09-2021 - Consulenza ai datori di lavoro: riportiamo l'attenzione sulla sostanza e non sui termini

All'interno del n. 8 della rivista "Sintesi" del Consiglio Provinciale di Milano dei Consulenti del Lavoro, il Rag. Andrea Asnaghi ha trovato il giusto tempo per dedicare attenzione a noi Commercialisti con quello che lui stesso precisa "non voler esser un attacco".

Probabilmente il clima estivo in cui il Rag. Asnaghi ha scritto il suo articolo "L'edicolaio della pelliccia" non ha favorito la coerenza tra intenzioni e contenuti. Leggendo il suo "pensiero irriverente" (titolo della rubrica sulla rivista: "Senza Filtro. Rubrica impertinente di Pensieri irriverenti"), il Commercialista che si dedica alla consulenza del lavoro "fa pensare" al "fatto che tutti possano fare un po' di tutto" ed addirittura alla "presa in giro (o di intrallazzi vari nelle altre sfere decisionali)".

Il fatto che questo pensiero venga introdotto e banalizzato con il racconto del Sig. Gino, l'"edicolante pellicciaio", lettura sotto l'ombrellone degna di far concorrenza alla settimana enigmistica o alle riviste di gossip, dando spazio a doppi sensi e riferimenti cinematografici, non lo rende divertente.  

Se non è un attacco alla nostra figura professionale, è una mancanza di rispetto. Cosa molto più grave; perché l'attacco può avere motivazioni di confronto ed esser costruttivo; la mancanza di rispetto è inaccettabile sempre e deontologicamente decadente. L'aggravante dell'episodio è che un Ordine abbia dato spazio in un suo strumento di comunicazione a questo atteggiamento.

Il Rag. Asnaghi nell'analizzare dettagliatamente la negatività della creazione e dell'utilizzo del termine "Commercialista del lavoro", fino a scomodare la psicanalisi freudiana, ci evidenzia la nostra "debolezza professionale, .quasi un senso di inferiorità" in materia di lavoro. Se da un lato siamo contenti di aver dato modo al Rag. Asnaghi di trascorrere un po' di tempo a scrivere l'editoriale distraendosi dalle problematiche vere presenti negli studi professionali; dall'altro lato ci domandiamo quale sia stata la necessità di esser così impertinente & irriverente. Per quale motivo il Gianburrasca dei Consulenti del lavoro, affermando la competenza ancestrale dei suoi colleghi, avverte il bisogno di criticare la scelta del nostro Consiglio Nazionale di creare il "brand" Commercialista del lavoro idoneo per noi a comunicare internamente ed esternamente una nostra specializzazione poco conosciuta? Le scelte di comunicazione della nostra categoria eventualmente passeranno al vaglio dei nostri iscritti. Si, perché sono circa 21.000 i Commercialisti che rivolgono le loro prestazioni professionali ai datori di lavoro. Dati che dimostrano come la professione nell'ambito della consulenza del lavoro non la esercitiamo con "un semplice schiocco di dita" ma con la preparazione universitaria che contraddistingue la nostra abilitazione da sempre (contrariamente ai Consulenti del lavoro che solo recentemente hanno il conseguimento della laurea tra i requisiti di accesso) e con la formazione continua per il miglioramento della specializzazione.

Il Commercialista del lavoro non sta improvvisando un'aggiunta eterogenea alle sue professionalità. Egli cerca di affermare un suo ruolo fisiologico e ormai consolidato, che però stenta ad esser riconosciuto da taluni soggetti pubblici proprio perché i Consulenti del Lavoro, invece di "ragionare su percorsi condivisi", hanno preferito ricercare per sé esclusive normative su alcuni strumenti (vedasi dimissioni telematiche dei lavoratori, certificazione dei contratti di lavoro, asseverazione contributiva e retributiva delle imprese ASSECO, verifica amministrativa VERA) sottraendosi ad una sana concorrenza professionale tra "cugini". Caro Rag. Asnaghi, più rileggiamo il suo sfogo estivo e più pensiamo che il Gino dell'edicola della pelliccia possa esser un esercizio di autoanalisi. Chissà se Adam Smith potrebbe esserLe d'aiuto alla presa di consapevolezza che la consulenza del lavoro è svolta legittimamente da soggetti preparati, quali noi Commercialisti che lavorando in sinergia tra Colleghi (avremo modo di spiegare a Gino lo #spiritounione!!!) riusciamo ad implementare un sistema di professionalità multidisciplinare capace di dare plusvalore alla singola consulenza specializzata.

Le nostre competenze condivise infatti ci permettono di sfumare i contorni della prestazione professionale non "per fare un po' di tutto", ma per fare consulenza del lavoro in interazione con tutte le altre dimensioni aziendali. Non si preoccupi per il futuro dell'edicola della pelliccia, faremo noi il business plan ed il piano di marketing al Sig. Gino per la sua multiattività; cureremo la costruzione del budget del personale e verificheremo gli scostamenti periodici realizzando un sistema di controllo di gestione interno idoneo a soddisfare anche l'organo di revisione legale; se necessario a supportare l'edicola nella sua fase di crescita pianificheremo anche attentamente le necessarie operazioni straordinarie gestendo i passaggi di personale dipendente dei vari rami di azienda, cercando le soluzioni di finanza interna ed esterna più idonea all'idea imprenditoriale a cui non mancheremo di consigliare l'innovazione con strumenti di welfare aziendale per renderlo un'impresa sostenibile.

Il Sig. Gino è in buone mani, grazie di averci messo in contatto!!!

Roma, 13 settembre 2021

La Giunta UNGDCEC

Chi siamo

L'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili è stata costituita il primo maggio 1989, per la necessità di costituire un organismo nazionale di rappresentanza la cui natura volontaristica miri al perseguimento di obiettivi di alla crescita professionale, etica e culturale degli iscritti. L'unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bergamo è stata fondata nel 1989, per diffondere anche sul territorio locale lo "spirito di Unione"

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