Comunicato UNGDCEC 14-10-2021 - ACCESSO INVITALIA, SPID...E BASTA?!
Invitalia ha deciso, giustamente, di adeguarsi al Decreto Semplificazione e innovazione digitale (D.L. n. 76/2020): infatti, a partire dal 30 settembre 2021, l'accesso, da parte di tutti gli utenti, all'Area riservata e ai servizi online del sito Invitalia, è possibile unicamente attraverso le credenziali SPID (link). Il problema è che INVITALIA ha deciso di adeguarsi limitando la scelta al solo accesso tramite SPID (tra l'altro di livello 1).
Siamo curiosi di comprendere come l'esclusivo accesso con SPID si leghi con quanto previsto dal D.L. 76/2020 e quanto attuato, giustamente, da tutti gli altri enti. Con una semplice ricerca infatti, è facilissimo trovare e leggere quanto riportato sulla pagina del Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale (https://innovazione.gov.it/notizie/articoli/identita-digitale-dal-1-ottobre-si-accede-ai-servizi-pubblici-con-spid-e-cie/ ), ovvero, testualmente:
"Grazie all'identità digitale, la Pubblica Amministrazione fornisce l'accesso semplice e sicuro ai suoi servizi online. Dal 1° ottobre i cittadini possono scegliere tra il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la Carta d'Identità elettronica (CIE), e la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) per utilizzare online e in qualsiasi momento i servizi pubblici al posto delle credenziali proprietarie delle singole amministrazioni."
Ed ancora:
"Garantire a tutti i cittadini la stessa modalità di accesso ai servizi online è la chiave per la semplificazione dei rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Il passaggio in favore di SPID, CIE o CNS è stato avviato con la Legge 11 settembre 2020, n.120, che ha reso efficaci le disposizioni del decreto "Semplificazione e innovazione digitale", avviando un percorso di transizione verso un'unica identità digitale semplice, veloce ed europeo in tutta Italia."
In altre parole, INVITALIA ha limitato la libertà di scelta ai contribuenti/imprenditori, al solo SPID, ledendo, appunto, quella garanzia per "la stessa modalità di accesso ai servizi online" che, si legge, dovrebbe essere la chiave per la semplificazione dei rapporti con la PA.
Bisogna anche spiegare a questo punto agli imprenditori che le loro CNS, con i relativi costi sostenuti, decantate e "spinte" per l'accesso e la semplificazione, siano inutili per verificare, ad esempio, lo stato di una pratica già presentata o per accedere ad una richiesta di un possibile contributo (alle volte richiedibili in "click day", quindi con esigenze di velocità e tempestività maggiori!).
Si badi bene, il problema non è lo SPID (utilissimo strumento), ma è l'approccio che la PA dimostra verso le imprese e, indirettamente, verso i professionisti, i quali sono innegabilmente l'anello di congiunzione tra la PA e il mondo delle imprese. E a tal proposito si sottolinea che anche in questo caso si è trattato di un'occasione persa per avvicinare realmente la PA alle imprese. Perché non prevedere la possibilità ulteriore di accedere tramite SPID del professionista, appositamente delegato dall'imprenditore, come avviene anche per altri Enti (es. SIGEF Regione Marche)?
Chissà cosa ne penserà il Ministero competente di tale iniziativa, unica nel suo genere..
Roma, 14 ottobre 2021
La Giunta UNGDCEC