COMUNICATO STAMPA 28-10-2021 Riforma TUEL
La riforma del TUEL, attesa da oltre 15 anni, sembra essere imminente. Con il Disegno di Legge che reca al Governo la Delega per la revisione del TUEL (d.lgs. 267/2000) sarà sicuramente rivisto il ruolo dei revisori degli enti locali. Infatti, con l'art. 5 (Modifiche alla disciplina delle funzioni di revisione economico-finanziaria e risanamento degli enti), nell'ambito della delega di cui all'art. 1, si provvede alla valorizzazione della revisione economico-finanziaria e del risanamento degli enti locali, nel rispetto di alcuni principi e criteri direttivi.
Si attende assolutamente una reale valorizzazione dell'organo di revisione che finora "è stato letteralmente solo": con la riduzione della soglia demografica per gli organi collegiali ci sarà finalmente un auspicato ampliamento della dimensione dei collegi "a garanzia di un maggior controllo"; tale aspetto favorirà il confronto tra colleghi e la crescita dell'Ente stesso, oltre che consentirà ai colleghi più giovani di affiancare professionisti esperti, anche alla luce delle incommensurabili responsabilità legate a tale ruolo.
Si stimano, con questa modifica, ben 3.000 revisori in più nei Comuni: al Governo si chiede altresì di valutare necessariamente un adeguamento dei compensi che auspichiamo commisurati alle criticità, al tempo da dedicare all'incarico e alle responsabilità connesse.
Appare condivisibile, inoltre, dotare il sistema di strumenti che indicano difficoltà strutturali nella riscossione delle entrate e nella gestione di cassa. Gli indicatori di deficitarietà strutturale dovranno necessariamente essere aggiornati: purtroppo ora i parametri si riducono ad un si/no e sarebbe più opportuno fossero riportati i valori esatti, al fine di fornire un migliore quadro dell'ente, anche ai fini della valutazione dell'accettazione dell'incarico.
Inoltre, se si vuole garantire indipedenza si torni all'estrazione (SEMPRE!), quand'anche tra rose di candidati più ristrette, ma sia garantita par condicio a parità di requisiti oggettivi ampi e predefiniti tra tutti gli aspiranti al ruolo.
Ben venga, infine, la specifica qualificazione professionale ma restano da definire i criteri e soprattutto non si crei un ulteriore business (e costi) della formazione.
Roma, 28 ottobre 2021
La Giunta UNGDCEC