Comunicato 17-01-2022 Professionisti e non
Lascia quantomeno perplessi la presa di posizione di Riccardo Alemanno, presidente dell'Istituto nazionale tributasti che, con una lettera indirizzata al presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, rivendica una lesione della concorrenza derivante dalla disposizione contenuta della legge di Bilancio 2022. Il provvedimento "incriminato" è quello relativo alla tutela della salute, mediante il quale è prevista una sospensione degli adempimenti in caso di malattia o infortunio del professionista iscritto ad albo professionale. Evidentemente la critica sollevata verte sull'iscrizione ad albo professionale.
Come detto però in apertura, la perplessità deriva dal destinatario della presa di posizione, il garante per la concorrenza.
Probabilmente si dimentica infatti che per l'iscrizione ad un albo professionale è necessario un titolo di studio, un periodo obbligatorio di pratica professionale ed infine un esame di stato, nondimeno una volta iscritto ad un albo professionale è necessario rispettare un codice deontologico, maturare annualmente dei crediti formativi, che attestino di fatto la costante formazione professionale, sottostare alla normativa antiriciclaggio e privacy e sottoscrivere un'apposita obbligatoria polizza assicurativa, il tutto evidentemente a tutela della collettività. Lo scopo di tutto ciò è garantire al contribuente uno standard qualitativo e professionale che in qualche modo possa tutelare il sistema economico.
Chi si pone fuori da questo mondo esce da queste garanzie, da queste tutele che il legislatore ha stabilito, e francamente poco importa se rientrano nelle categorie elencate nella legge 4/2013 perché nella realtà dei fatti, indossare il cappello di professionista non iscritto ad albo professionale significa non dover sottostare a tutti gli onerosi obblighi cui viceversa è tenuto l'iscritto.
Questa non è una lesione della concorrenza?
Ah no, questa evidentemente no.