Comunicato 17-02-2022 Difesa tributaria in controtendenza rispetto alla situazione statale
Per una piccola parte del Paese l'emergenza sanitaria stenta ancora a "riassorbirsi": malgrado quanto dichiarato dagli esponenti governativi già a partire dalla fine di gennaio, e nonostante l'entrata in vigore di misure atte a garantire talune attività ludiche (serate in discoteca, eventi sportivi agli stadi eccetera), pare che la giustizia tributaria sia ancora ostaggio della pandemia.
Solo così si giustificherebbe l'emendamento dal Decreto Milleproroghe recentemente approvato, che ha spostato nuovamente in avanti, alla fine del mese di aprile 2022, il termine previsto per lo svolgimento delle udienze con collegamento in videoconferenza. Pur con il solito pasticcio normativo dovuto al riferimento non solamente alle udienze da remoto, bensì anche alle udienze in forma "cartolare".
Lo "stato di emergenza" per le Commissioni Tributarie sarebbe dovuto cessare alla fine del mese di marzo 2022, in concomitanza con ciò che dovrebbe accadere a livello statale; tuttavia, mentre vengono varate specifiche disposizioni che mirano a salvaguardare i settori dello svago e del divertimento, sul fronte della giustizia fiscale si va in direzione opposta, facendo perdurare una limitazione allo svolgimento delle udienze in presenza che comprime in maniera spesso deleteria i diritti di coloro che si trovano in giudizio.
Ma se la finalità dell'emendamento al Milleproroghe è quella di garantire la sicurezza delle Corti di giustizia, davvero non c'è altro modo per raggiungere simile obiettivo? Non sarebbe bastata, come avviene in tutti i Tribunali d'Italia, la calendarizzazione delle udienze con gli accessi scaglionati da parte dei difensori, in modo da minimizzare i possibili contatti? O forse, dopo aver imposto per quasi due anni diverse e (giustamente) ferree disposizioni a salvaguardia della salute pubblica, questa sarebbe stata davvero la "goccia che fa traboccare il vaso"? Dare il giusto ordine di priorità dovrebbe essere il compito di chi ci governa, ma ciò è possibile solamente se, alla base, le si hanno chiare quelle stesse priorità.
L'Unione dei Giovani Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili lo grida quindi senza timore:
la possibilità di difendere i propri diritti deve venire prima di ogni altra cosa!
Pur garantendo a tutti la possibilità di ballare, festeggiare e fare i cori allo stadio.
Roma, 17 febbraio 2022
La Giunta UNGDCEC