Comunicato 17-05-2022 Riforma giustizia tributaria
Riforma giustizia tributaria: è necessaria la presenza di un giudice
laureato in materie economiche e aziendali
A partire dalla pubblicazione del nuovo testo di riforma del processo tributario, avvenuta pochi giorni fa, la stampa specializzata e gli operatori ne stanno approfondendo i contenuti. E, dal canto suo, l'Unione dei Giovani Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili può dirsi soddisfatta di aver visto recepiti diversi dei punti su cui si era espressa, da ultimo, con il proprio documento del 14 aprile scorso.
Invarianza della denominazione delle Commissioni Tributarie, specializzazione del giudice assunto per concorso, al quale affidare in composizione monocratica le liti fino a 3.000 euro: sono alcuni degli elementi che si possono per l'appunto ritrovare nell'attuale versione dello schema di disegno di legge che reca le disposizioni in materia di giustizia tributaria, che si mostrano in sintonia con le proposte della nostra Associazione e rispetto ai quali non possiamo pertanto che apprezzare il lavoro che è stato fatto.
Ciò che, al contrario, desta (più di) qualche perplessità è la proposta di esclusione, dai concorsi per la "magistratura tributaria", di coloro che sono laureati in materie economiche ed aziendali, non potendo infatti, rebus sic stantibus, neanche tentare di divenire giudici tributari. Ciò in quanto viene richiesto, come requisito minimo per accedere alle selezioni, la laurea in giurisprudenza e nonostante il paradosso per cui viene previsto che i candidati al concorso in esame debbano parimenti sostenere una prova incentrata su materie tecniche aziendali (che formano la "base logica" su cui le controversie fiscali risultano spesso incentrate).
Rispetto a quest'ultimo aspetto non possiamo che dissentire in maniera assoluta dall'impostazione che è stata data al testo attualmente proposto, che pare porsi in linea con una progressiva estromissione, dalla giurisdizione fiscale, degli esperti in materie economiche. I quali, diversamente - com'è stato già fatto notare col documento UNGDCEC del 14/04/2022 - dovrebbero invece trovare spazio, in primis in qualità di difensori, anche nell'ambito del giudizio presso la Corte di Cassazione.
Urge quindi senz'altro un primo e rapido cambio di passo su questa immotivata esclusione dai concorsi per l'accesso al ruolo di giudice tributario. Prendendo coscienza del fatto che, in un ambito così interdisciplinare com'è quello fiscale, è necessario far coesistere tutte le anime che ne rappresentano i fondamenti.
Solo così sarà possibile ottenere la vera equità: sia per chi giudica che per chi viene giudicato nelle aule della giustizia tributaria.
Roma, 17/05/2022
La Giunta UNGDCEC