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Comunicato Stampa 24-01-2023: PROCESSO TRIBUTARIO: GIUSTO PROCESSO O RISERVA DI CASTA?

È del 21 gennaio l'ultima pubblicazione sul quotidiano "Italia Oggi" in cui Uncat, Unione nazionale delle camere degli avvocati tributaristi, rivendica - per l'ennesima volta - il ruolo di esclusiva degli avvocati o, meglio, la "riserva per laurea in legge" per l'accesso alla Magistratura Tributaria nel nome della presunta parità di dignità, con gli altri ordinamenti, del processo tributario.

Resti inteso: riteniamo che una Magistratura Tributaria professionalmente intesa ed indipendente dal ministero dell'Economia sia un punto fondamentale per l'attuazione piena e giusta della riforma del processo tributario.

In quest'ottica, tuttavia, non si comprende come la "riserva per laureati in legge" e la "modifica della disciplina dei difensori abilitati" si innesti nella richiesta di attuazione e compimento della riforma tributaria nel nome del giusto processo tributario.

Un discapito di chi? Forse di una categoria, quella dei commercialisti, capace di rappresentare al meglio l'incarnazione della figura professionale di riferimento nella fase di difesa del contributo all'interno di una fase processuale ed extraprocessuale? Capace di apportare alla giustizia tributaria un complesso di competenze tecnico-professionali imprescindibili, di carattere economico, contabile processuale e tributario che fanno parte del bagaglio formativo dei soli laureati in economia e dei commercialisti in modo particolare?

La dichiarazione del Presidente Uncat Damascelli, secondo il quale la richiesta della sua associazione "non vuole e non è contro qualcuno", stride con la realtà dei fatti: le richieste finalizzate alla preclusione dei laureati in Economia all'accesso alla magistratura tributaria e alla modifica della disciplina dei difensori abilitati mirano infatti, da un lato, a avere un privilegio di legge per alcune figure professionali a scapito di altre altrettanto legittimate e professionalmente adeguate, così come, dall'altro, costituiscono un vulnus al principio del giusto processo tributario nel nome del quale le richieste stesse sono formulate.

I commercialisti, infatti, grazie al bagaglio culturale acquisito con il percorso di studi e professionale, rappresentano il principale pilastro necessario al funzionamento della macchina tributaria italiana, non soltanto nella fase "patologica" del processo tributario, ma anche nella fase preliminare, di instaurazione e gestione del rapporto fisco-contribuente.

Non solo. Grazie alle competenze distintive ed alle approfondite conoscenze in ambito di tematiche economico-sostanziale, la categoria dei commercialisti è l'unica figura professionale in grado di fornire al processo tributario gli elementi sostanziali e di merito che fanno parte del patrimonio culturale proprio dei commercialisti. Le competenze professionali in ambito aziendale (prima che fiscale) nulla tolgono all'approfondimento della materia processuale tributaria da parte del mondo dei commercialisti: una recente indagine statistica della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, pubblicata nel mese di agosto 2022, evidenzia difatti che una percentuale pari a circa il 40% della popolazione di professionisti intervistata - intesa come media nazionale, facendo quindi salve le differenze territoriali e di genere/età - ha indicato l'attività di contenzioso tributario tra quelle oggetto di specializzazione. Circostanza che manifesta chiaramente che quello delle liti fiscali è un ambito professionale di effettivo esercizio ed approfondimento da parte dei commercialisti.

Non solo. La "Relazione sul monitoraggio dello stato del contenzioso tributario e sull'attività delle commissioni tributarie" elaborata dal Mef ha evidenziato che nel corso dell'anno 2021 (dato consuntivo), 21.425 difensori tributari appartenenti all'Ordine gli Avvocati hanno effettuato invii telematici, contro 10.119 difensori appartenenti alla categoria professionale riconducibile al mondo dei Commercialisti.

Il dato assoluto, relativizzato rispetto al numero complessivo di professionisti iscritti alle due categorie professionali (circa 242.000 avvocati iscritti nell'anno 2021 - fonte Cassa Forense - contro circa 120.000 Commercialisti iscritti nell'anno 2021 - fonte CNDCEC) , evidenzia la circostanza che "solo" il 9% circa degli avvocati in Italia esercita attività in materia tributaria, contro circa il 12% dei commercialisti, a riprova che la materia tributaria costituisce senza ombra di dubbio alcuno un core business del mondo professionale dei commercialisti, che in quanto tale dovrebbe (deve!) essere tutelato, nell'interesse della categoria professionale e della qualità del processo tributario.

Quanto sopra riportato rende senz'altro evidente che l'esclusione dei laureati in Economia dall'accesso al mondo della magistratura tributaria rappresenterebbe una sicura involuzione della qualità del processo tributario.

Pertanto, noi Giovani Commercialisti siamo disponibili a discutere ed a portare avanti le proposte serie per una giustizia tributaria più giusta, equa e sostenibile, che non guardi agli interessi di casta o di specifiche categorie professionali, ma all'interesse della giustizia.

https://www.knos.it/editoriale/news/2023/01/24/comunicato_stampa_24-01-2023%3a_processo_tributario/14468 

Roma, 24 gennaio 2023

La Giunta UNGDCEC

Chi siamo

L'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili è stata costituita il primo maggio 1989, per la necessità di costituire un organismo nazionale di rappresentanza la cui natura volontaristica miri al perseguimento di obiettivi di alla crescita professionale, etica e culturale degli iscritti. L'unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bergamo è stata fondata nel 1989, per diffondere anche sul territorio locale lo "spirito di Unione"

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