Comunicato 9-05-2024 Obbligo di ripartizione bonus fiscali in10 anni
Obbligo di ripartizione bonus fiscali in 10 anni: neanche le aspettative vanno pregiudicate
Benché si tratti di un "mero annuncio", desta grosse perplessità quanto emerso circa la volontà del Ministro dell'Economia e delle Finanze di rendere obbligatoria la ripartizione in 10 anni delle residue agevolazioni per le ristrutturazioni (Superbonus in primis). Disposizione che, qualora confermata, cadrebbe come pioggia su un suolo già abbondantemente bagnato, a causa di quanto previsto dal D.L. 39/2024 "Decreto Salva Conti", col quale venivano repentinamente stabilite limitazioni rilevantissime sulla materia in questione, bloccando definitivamente le opzioni alternative all'utilizzo dei benefici fiscali per gli interventi edilizi, impedendo altresì di fatto qualsiasi possibilità di regolarizzazione degli eventuali errori che fossero stati posti in essere.
Come Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ci eravamo già espressi, prima ancora dell'entrata in vigore del Decreto, circa l'opportunità di "correre ai ripari" rispetto a una norma che avrebbe irrimediabilmente leso uno dei pilastri del nostro ordinamento (non solamente) fiscale, vale a dire la tutela dell'affidamento; anche se sappiamo bene come in quella circostanza siamo rimasti del tutto inascoltati, con il rammarico nostro e di tutti i contribuenti e gli operatori che giornalmente ci troviamo ad assistere (comunicato stampa 27-03-2024 agevolazioni fiscali edilizie (knos.it)). E oggi la storia pare destinata a ripetersi, cosa che senz'altro non ci auguriamo, forse addirittura con il rischio che qualcosa peggiori.
Le rigide misure imposte dal D.L. 39/2024, ad oggi ancora in attesa di conversione e sul quale verte il dibattito, richiedevano difatti di escogitare espedienti in grado di ripristinare il rapporto di fiducia tra l'apparato statale e i contribuenti, ossia rimedi tra i quali poteva rientrare la possibilità per i contribuenti di optare per la suddetta ripartizione decennale delle detrazioni fiscali (come pare peraltro essere stato auspicato anche a livello parlamentare). In questo modo, evidentemente, permettendo ai soggetti con redditi incapienti - e parimenti impossibilitati a usufruire delle agevolazioni in altro modo, a causa di dietrofront che sono intervenuti nel corso del tempo in tale ambito - di recuperare anche solo in parte i benefici connessi agli interventi che avevano effettuato.
Diversamente, obbligare a simile dilazione nello sfruttamento dei vantaggi fiscali rappresenta l'ennesimo affronto verso soggetti che si aspettavano legittimamente di rientrare di tali investimenti in un periodo ben più ristretto, incorrendo in primo luogo in un pregiudizio di carattere finanziario per chi si trova oggi con orizzonti di riassorbimento maggiori rispetto a quelli che aveva pianificato.
Non erra il Ministro Giorgetti quando afferma che l'attuale Esecutivo è entrato in carica in un momento storico in cui la "valanga" del Superbonus era già in fase di ripida discesa, con il Governo che ha dunque dovuto prendere i vari rimedi del caso; ma non ci possono rimettere sempre gli incolpevoli contribuenti che hanno legittimamente fatto affidamento sulle norme dello Stato, e che oggi cambiano in corso d'opera.
L'auspicio è che si vada nella direzione della ragionevolezza e della tutela, non solamente dei diritti, bensì anche delle aspettative e che, quindi, non vengano modificate norme sulle quali i cittadini, tutti, hanno già fatto affidamento.
È importante continuare a poter aver fiducia nelle norme dello Stato.
Roma, 9 maggio 2024
La Giunta UNGDCEC