Comunicato stampa: Proroga secondo acconto: non chiediamo cose impossibili, solo il rispetto dell'art. 3 dello Statuto del Contribuente e dei Commercialisti
Proroga secondo acconto: non chiediamo cose impossibili, solo il rispetto dell'art. 3
dello Statuto del Contribuente e dei Commercialisti
Gli anni passano, ma il copione resta sempre lo stesso!
Ancora una volta assistiamo all'ennesima mancanza di rispetto da parte del Governo, che ci costringe, come sempre, a riavvolgere il nastro.
A pochissimi giorni dalla scadenza del versamento della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi, dopo giorni di voci di corridoio, ecco la conferma della proroga della scadenza, arrivata con un comunicato stampa firmato alle 18,10 del 27 novembre.
Ancora una volta dobbiamo denunciare con fermezza che NON CI SIAMO.
Questi provvedimenti al fotofinish sono l'ennesima prova di una totale mancanza di rispetto per la categoria e per gli stessi contribuenti. I Commercialisti hanno già concluso la determinazione degli acconti in scadenza, ne hanno dato comunicazione ai clienti ai quali non può essere negato il diritto di fare una programmazione dei flussi finanziari.
Programmazione che è evidente che manchi al nostro Legislatore, che non permette ai contribuenti e ai professionisti che li assistono di poter adempiere agli obblighi tributari con certezza, determinazione e soprattutto con i giusti tempi.
Una proroga a pochi giorni dalla scadenza rimette in discussione tutto il lavoro già svolto dai commercialisti, oltre a minare ancora una volta il rapporto tra fisco e contribuenti.
Vogliamo sottolineare che non siamo contrari al provvedimento nel merito, ma nel metodo, perché un provvedimento comunicato 4 giorni 5 ore e 50 minuti prima della scadenza, lasciando solo 2 giorni lavorativi, perde di efficacia e crea un'utile duplicazione delle attività dei nostri studi.
Basti pensare ai tantissimi interventi in tema di Concordato Preventivo Biennale che, se pur condivisibili nell'intenzione di agevolare le adesioni, hanno, di fatto confuso le idee nei contribuenti lasciando loro poco tempo per l'adesione.
E pensare che la soluzione è semplice ed esiste già nel nostro ordinamento, basterebbe infatti applicare l'art. 3 dello Statuto del Contribuente: "In ogni caso, le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell'adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti".
Pertanto, in attesa di rivedere il calendario fiscale, con l'obiettivo di coniugare le esigenze erariali con quelle di certezza e determinazione a favore dei contribuenti e dei professionisti che li assistono, chiediamo e chiederemo sempre di rispettare l'art. 3 dello Statuto del Contribuente e i Commercialisti.
Roma, 28 novembre 2024
La Giunta UNGDCEC
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Cordiali saluti.