Gli adempimenti e le scadenze di fine anno: siamo alle solite
Ci risiamo: altro anno ma soliti problemi, almeno in termini di adempimenti.
La chiusura del periodo d'imposta rappresenta, da sempre, un momento di ingorgo non solamente per gli acquisti dei regali natalizi, bensì anche per le scadenze che si accavallano per dichiarazioni, comunicazioni, versamenti e chi più ne ha più ne metta. Anzi, si faccia avanti chi meno ne ha...
A partire dal 30 novembre e fino al termine dell'anno vi sono infatti non meno di 8 adempimenti "generici", riguardanti la stragrande maggioranza degli operatori economici e dei contribuenti in generale, che fanno riferimento:
1) ai modelli dichiarativi;
2) alle c.d. LIPE;
3) ai pagamenti
- degli acconti ai fini delle imposte sui redditi,
- del saldo IMU,
- delle ritenute,
- dell'IVA (periodica e in acconto);
4) agli elenchi Intrastat;
senza poi considerare le disposizioni "straordinarie", come quella per l'assegnazione dei beni ai soci, per la comunicazione titolare effettivo e per il c.d. ravvedimento speciale, che si aggiungono ad al già folto gruppo di incombenze.
Più in generale, come viene periodicamente fatto notare - sostanzialmente da parte di tutti coloro che operano in ambito fiscale - la questione degli adempimenti che si concentrano in periodi di tempo ristretti non si presenta solamente negli ultimi mesi dell'anno (sebbene novembre e dicembre probabilmente raggiungano il podio senza grandi fatiche), ma configura una criticità rilevante e presente senza soluzione di continuità. Criticità causata dalle innumerevoli e sempre crescenti scadenze, che non sembrano andare di pari passo con il termine "semplificazione" che si sente spesso nominare. Si tratta di un ingorgo evidentemente in grado di creare problemi non solamente ai professionisti contabili e fiscali - Commercialisti in primis - i quali sono tenuti a darvi corso a favore dei propri clienti, bensì anche ai contribuenti stessi, che vedono la propria attenzione distolta dal reale business di competenza: in definitiva, la situazione risulta complessa da gestire per tutti, senza però creare benefici per nessuno.
L'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ha già avuto modo di far rilevare le opportunità derivanti da una (reale) semplificazione degli adempimenti oltre che da una migliore distribuzione degli stessi nel corso dell'anno, che si tradurrebbe anche nella possibilità di accorciare i termini che fanno capo a diverse scadenze; in questo caso, diversamente da quanto appena visto, con un vantaggio in primo luogo per lo Stato - dal momento che l'autorità fiscale potrebbe disporre in anticipo di informazioni rilevanti per l'espletamento delle proprie attività di controllo - oltre che per i Commercialisti stessi - che potrebbero tornare a svolgere (anche) la funzione di consulente fiscale, ma in presenza di un'adeguata programmazione priva di improvvise nuove scadenze che fanno spesso invocare Santa Proroga.
Altro tema è quello per cui le semplificazioni potrebbero (dovrebbero?) portare ad un'organica rivisitazione delle informazioni che l'autorità fiscale richiede a tutti i contribuenti che esercitano l'attività economica, in quanto di molti di tali dati essa spesso e volentieri già dispone. Sarebbe dunque forse più opportuno, a livello complessivo, che fosse la stessa Agenzia delle Entrate, ove possibile, a fornire il riepilogo di quanto in suo possesso agli operatori (anche solamente "in bozza", come accade ad esempio con le dichiarazioni fiscali precompilate), al solo fine della relativa integrazione in caso di necessità.
In linea generale, comunque, l'urgenza che i giovani commercialisti rappresentano è quella di sfruttare a pieno i decreti delegati per la riforma fiscale - alcuni dei quali sono già stati resi noti nella versione precedente all'approvazione - con cui si potrà definitivamente addivenire anche ad un'effettiva razionalizzazione dei termini. Quanto detto, però, ad una sola condizione: che coloro che conoscono le problematiche, specialmente operative, in quanto le incontrano nella propria ordinaria attività, possano essere inclusi nel "processo normativo" in modo da dare il proprio contributo ad una causa a loro nota. Anche in questo caso, come si è già visto, in modo da creare utilità per diversi soggetti del sistema fiscale.
Senza questa apertura degli "addetti ai lavori" ai tavoli sarà impossibile arrivare ad una davvero efficace ed efficiente riforma fiscale.
Un'opportunità senz'altro da cogliere...finché si è in tempo!
https://www.knos.it/editoriale/news/2023/11/29/comunicato_stampa_29-11-2023/14645
Roma, 29-11-2023
La Giunta UNGDCEC