Comunicato 9-11-2020 Stop alle sanzioni e allo stato di polizia....che lo Stato sia finalmente al fianco dei professionisti
<<Caro Collega, come stai?>>
<<La situazione è complicata, per noi, per i nostri clienti, per i familiari. ma cerchiamo di essere propositivi, di supporto per i nostri clienti e superare questo momento. tu invece, come va?>>
<<Guarda, ho avuto un caso di positività di un collaboratore di Studio ed ora siamo in quarantena. il Protocollo è stato sempre rispettato ma. non abbiamo fatto in tempo a prendere tutta la documentazione. siamo di fatto bloccati per almeno 10 giorni! E' un caos.senza considerare lo stop subito in primavera!>>
Questa è la sintesi di una "conversazione" - ahinoi sempre più comune - tra colleghi negli ultimi giorni.
Mentre tutto ciò è tristemente realtà, il Governo si è concentrato nell'individuare le attività a "rischio", prevedendo chiusure o limitandone l'attività con il pubblico, promettendo al contempo sussidi e contributi e disponendo il lavoro a distanza per tutta la pubblica amministrazione.
Ma per i professionisti? Duole nuovamente tornare sul tema. Ma con questa "seconda ondata" come UNGDCEC abbiamo deciso di diventare quasi ossessivi. Dopo essere stati dichiarati "utili" e poi completamente dimenticati dai Fondi Perduti, la sensazione, il profumo, oseremmo dire l'odore, è sempre il medesimo. Anche questa volta nulla verrà previsto per noi.
La nostra Professione (ma in generale tutti le professioni ordinistiche) è stata dimenticata nonostante fosse l'unico collante tra l'apparato pubblico e i contribuenti, in una fase in cui le disposizioni normative "nascevano come funghi", esclusi dai contributi e sussidi anche in violazione delle disposizioni europee. sì. lo vogliamo rimarcare ancora.
Ma c'è qualcosa in più. Attraverso questo comunicato che verrà seguito a breve anche da richieste formali, vogliamo portare all'attenzione del Governo la richiesta di poter svolgere la nostra attività in sicurezza, con professionalità e non in costante ed estrema emergenza, anche a tutela dei nostri clienti e dei nostri collaboratori. Ci siamo accollati, come tanti contribuenti, i costi per la sicurezza, le difficoltà per le limitazioni agli spostamenti, i costi per adeguare i sistemi informatici e poter operare da remoto e in videoconferenza, con ristori statali pressoché nulli, ma viviamo di scadenze improrogabili, il cui ritardo determina, nel migliore dei casi, sanzioni amministrative per i nostri clienti e/o per noi stessi.
In una situazione sanitaria come quella attuale le priorità per tutti i cittadini devono essere altre, non è (oggi) politicamente e umanamente giustificabile l'applicazione di sanzioni in caso di ritardi lievi nell'invio di dati all'amministrazione finanziaria (se non per permettere l'ottenimento dei budget all'AdR).
Pensiamo che in questo senso sia stata disposto dal Governo lo slittamento del termine per l'invio del modello dichiarativo 770 (ma perché non per gli altri dichiarativi!?!?). O forse è servito solo per tacere le proteste - evidentemente più ascoltate - di altri consulenti?
Noi non siamo a chiedere un differimento delle scadenze, noi chiediamo la disapplicazione delle sanzioni per lievi ritardi. Come professionisti siamo NOI STESSI contrari alle continue proroghe che invece da più parti vengono richieste. Siamo in questa occasione a chiedere ciò che invece è già previsto giuridicamente dalla normativa tributaria e regolato dall'art. 6, D.Lvo 472/1997, ovvero che la forza maggiore sia causa di non punibilità delle violazioni tributarie e renda inapplicabili le sanzioni.
Ma c'è di più, vogliamo ricordare che il sistema tributario prevede la possibilità di inviare le dichiarazioni fiscali entro 90 gg. dalla scadenza con contestuale versamento di una sanzione per regolarizzarne il ritardo (parliamo di 90 giorni!).
In considerazione di quanto suddetto, non possiamo allinearci a quanto richiesto dal nostro Consiglio Nazionale quando chiede una proroga di 10 giorni della scadenza per l'invio delle dichiarazioni. 10 GIORNI. 240 ore di fronte a ciò che stiamo facendo da marzo per tutti i nostri clienti è una inezia, della quale volentieri possiamo fare a meno.
Chiediamo invece che venga esplicitata, per gli anni fiscali 2020 e 2021, l'inapplicazione delle sanzioni per chi entro 90 giorni dalla scadenza adempia spontaneamente e che al contempo vengano definite, anche tramite atti propri del MEF e/o dell'AdE, le cause di forza maggiore ex art. 6 D. Lvo 472/97 collegate all'emergenza sanitaria evitando il proliferare di contenziosi nei prossimi anni.
Non è il tempo per uno Stato di polizia. ma di uno Stato (comprensivo) al fianco dei cittadini e dei professionisti.
Per quanto invece riguarda il Fondo Perduto.. Caliamo un pietoso velo. Per ora.
Roma, 9 novembre 2020
La Giunta UNGDCEC