Siamo vicini a un nuovo rinvio? Oppure a una rottamazione quater? Oppure. chissà!?
Il Decreto 3/2021 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 gennaio aveva introdotto, infatti, una nuova previsione "ponte" per ritardare l'invio degli atti di accertamento, contestazione delle sanzioni etc.
Come se il Covid avesse congelato gli uffici dell'Agenzia delle Entrate e la possibilità di inviare tutti gli atti già pronti (si, perché devono essere già stati emessi entro il 31 Dicembre 2020). Così facendo però, di fatto, si è prorogata fino al 31 dicembre 2022 (si, abbiamo capito bene... 2022) la possibilità di ricevere atti dell'amministrazione finanziaria emessi due (si, abbiamo capito bene. DUE) anni prima.
Chi vuole vedere il bicchiere mezzo vuoto. immagina in fondo un ampiamento dei termini di accertamento; chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno. immagina solo una sorta di periodo "bianco" dove i contribuenti non verranno toccati da richieste di pagamento, fossero essi atti di accertamento, comunicazioni di irregolarità o cartelle esattoriali.
Restiamo comunque certi che, al momento in cui verrà riattaccata la spina per poter cliccare su INVIO a tutte queste migliaia di atti "pronti", si scatenerà l'inferno. Per i contribuenti in primis, ma sicuramente anche per noi professionisti e, inevitabilmente, per lo Stato intero con file interminabili (sempre se potranno essere fatti nuovamente assembramenti) in Agenzia delle Entrate e un ingorgo dilaniante presso le Commissioni Tributarie.
Uno scenario da fantascienza, quasi distopico. Ma che inevitabilmente sarà realtà.
Non vogliamo fare le Cassandre. ma ci domandiamo... per quale motivo non si possa ragionare su una proposta semplice semplice che possa trovare tutti concordi?
Perché non riattacchiamo quella spina e facciamo partire tutti gli atti "bloccati" già nelle prossime settimane, ma concedendo a contribuenti e professionisti una tempistica di risposta e di pagamento differente, molto più "allargata"!?
Perché non pensare di poter pagare cartelle esattoriali e atti di accertamento, presentare ricorso e istanze di autotutela con un termine aggiuntivo di 180 giorni rispetto ai termini ordinari che decorrono dalla notifica dell'atto!?
Sinceramente a noi sembra talmente semplice come proposta da non capire come non si possa ancora - dopo mesi - non averla nemmeno presa in considerazione.
Potremmo dire che NOI siamo a disposizione per parlarne. anzi abbiamo fatto di più. Proprio ieri abbiamo presentato emendamenti volti a sbloccare la situazione di stallo in cui ci siamo trovati e che servono a dare più tempo a contribuenti, professionisti, ma - ribadiamo - di conseguenza alla stessa Agenzia delle Entrate per lavorare gli eventuali atti che oggi sono ancora bloccati. Al momento abbiamo proposto di prolungare i termini di 180 giorni per i ricorsi e scadenze di pagamento, ma - lo diciamo fin da ora - potremmo ancorare la scadenza stessa alla revoca dello stato di emergenza. L'unica certezza? Non si leghino le scadenze a codici attività ATECO o al colore delle regioni. A volte un pò di VERA semplificazione potrebbe solo essere utile. A TUTTI.
Roma, 26 Gennaio 2021
La Giunta UNGDCEC