NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Usiamo i cookie per assicurarti la migliore esperienza di utilizzo del sito. Continuando la navigazione nel sito senza cambiare la configurazione del tuo browser, potremo ritenere che accetti di ricevere cookie da questo sito.
In ogni caso, se preferisci, puoi modificare la configurazione dei cookie in qualunque momento. Tutti i moderni browser, infatti, ti consentono di modificare tali impostazioni. Abitualmente puoi trovare queste configurazioni nei menu "opzioni" o "preferenze" del tuo browser.

Sul sito del MEF è stato pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per il conferimento di incarichi di consulenza, a titolo gratuito, presso la direzione IV del dipartimento del tesoro, in materia di diritto bancario, societario e mercati finanziari, sia a livello nazionale che a livello comunitario. Secondo l'avviso, il Ministero intende avvalersi, per un supporto tecnico a elevato contenuto specialistico nelle materie di competenza, della consulenza a titolo gratuito di professionalità altamente qualificate.

L'Aiga, che da mesi effettua una operazione di monitoraggio sui bandi pubblici, proprio in una nota stampa di ieri ha ribadito come, pur essendo trascorso  un  anno  dall'approvazione  della  Legge  sull'equo  compenso,  il cammino sia ancora lungo per l'attuazione in  concreto  da  parte  delle pubbliche amministrazioni.

La notizia dell'avviso del MEF desta, quindi, molta preoccupazione, secondo Giovanna Suriano, Tesoriere  Nazionale  dell'Aiga  che  ribadisce  quanto espresso dal Presidente Alberto Vermiglio nella giornata  di  ieri  nell'auspicare "che sul tema venga mantenuta alta l'attenzione da parte della politica, perché episodi del genere non si verifichino ulteriormente, in evidente pregiudizio della  professionalità  dei  legali,  in  particolare  dei  giovani. Violare  così spudoratamente i più basilari principi sanciti dalle norme sull'equo compenso costituisce un pericoloso precedente che lo Stato deve revocare al più presto".

La questione non riguarda solo gli avvocati, ma anche gli altri professionisti, afferma Daniele Virgillito Presidente dell'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili che ha denunciato in più occasioni la mancata applicazione nei "fatti" delle tutele che l'equo compenso, soprattutto ai  giovani,  deve  garantire.  "Siamo  indignati  -  dichiara  Virgillito  - che  sia addirittura il Ministero a non attribuire alcun "valore" alla competenza, al merito e  alla professionalità.  È un controsenso,  conclude,  che  mentre  si introduce il reddito di cittadinanza, allo scopo di "accompagnare" gli individui  verso  l'inclusione  sociale  e  lavorativa,  si  chiede ai  giovani professionisti, che hanno impiegato tempo e sacrifici per la loro formazione professionale, di svolgere incarichi a titolo gratuito!"

La Giunta dell'UNGDCEC

Ministro Bonafede, secondo Lei, l'abilitazione l'abbiamo fatta su Google?

Roma, 8 febbraio 2019. Il Ministro Bonafede ha dichiarato, nel corso di un'interrogazione della Senatrice Conzatti, l'opportuna di inserire i consulenti del lavoro, tra i soggetti che possono iscriversi nell'Albo degli incaricati delle funzioni di gestione e di controllo, nelle procedure di cui al codice della crisi e dell'insolvenza.

Il Ministro parte dall'assunto, afferma Daniele Virgillito, Presidente dell'UNGDCEC, che un eventuale risanamento aziendale passi principalmente attraverso la conservazione della forza lavoro dimenticando, invece, di tener conto che, per affrontare la ristrutturazione dell'impresa nel suo complesso, è necessaria una figura professionale, come quella del Dottore Commercialista, di più ampie competenze.

Il Ministro, contraddicendosi, ha sottolineato che i consulenti del Lavoro per poter accedere all'Albo, dovranno però frequentare corsi di formazione specialistica per almeno un anno e mezzo a garanzia del "recupero" della necessaria professionalità che l'incarico richiede.

Ironicamente, evidenzia il Presidente dell'associazione, "si tratta di una vera e propria rivoluzione: un duro e selettivo esame di Stato, che ha ad oggetto tra l'altro, anche la materia della crisi d'impresa, diventa, con questa logica, paragonabile ad un corso di recupero scolastico". 

L'UNGDCEC applaude al Governo del cambiamento, che della meritocrazia ha fatto la sua bandiera, non ci sorprenderebbe, pertanto, arrivati a questo punto, che qualsiasi professionista, con un corso integrativo di qualche settimana, possa diventare un medico o un astronauta!

La Giunta dell'UNGDCEC 

Spesso l'efficacia dei percorsi di cambiamento è determinata dai vantaggi che i reali protagonisti di tali processi riescono ad intravedervi. La Fatturazione Elettronica, afferma Daniele Virgillito Presidente dell'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, presuppone un massiccio e articolato invio di dati senza che ciò determini, fino ad oggi, un alleggerimento degli adempimenti posti a carico di professionisti ed imprese. 

L'UNGDCEC, per far strada all'introduzione della famigerata Fattura Elettronica, a gran voce ha chiesto: incentivi, flessibilità e zero sanzioni per l'intero 2019. Purtroppo, sottolinea Virgillito, "siamo stati tardivamente e solo in parte ascoltati. Non è troppo tardi però per prevedere alcuni interventi correttivi in grado di migliorare questo difficile start-up. 

Seppur con tutte le cautele e le premesse che devono accompagnare l'innovazione e il cambiamento, riteniamo che la digitalizzazione possa offrire ai giovani diverse opportunità. Tuttavia, affinché questo percorso divenga virtuoso, tale rivoluzione deve essere accompagnata, come è lecito aspettarsi, da vera semplificazione; se, invece, si continueranno a sommare nuove scadenze alle vecchie ciò che si rischia è un diluvio di adempimenti, come quello che è in arrivo e che finirà per "inondare" studi ed aziende". 

La liquidazione Iva del mese di gennaio metterà, per la prima volta, gli operatori alla prova con adempimenti connessi alla fattura elettronica, come ad esempio, l'importazione delle fatture elettroniche per conto dei clienti, azione che, in alcuni casi, si sta rivelando nient'affatto scontata. Ci troveremo, inoltre, di fronte alla prima comunicazione dei dati relativi al cosiddetto "esterometro". Il tutto, senza dimenticare, la compilazione dei modelli Intrastat.

È lungimirante raccomandare calorosamente una adeguata rimodulazione delle scadenze previste per il 28 febbraio 2019 che si preannuncia come il vero big-bang per aziende e professionisti.

Al fine di ridurre tutti quegli adempimenti che comporteranno invii di dati l'UNGDCEC propone:

  • l'eliminazione o quanto meno la semplificazione del cosiddetto "esterometro", o, nella peggiore alternativa, termini di scadenza semestrali con prima scadenza al 30 settembre 2019, e non mensili come ora previsti;
  • la traslazione della scadenza ultima dell'invio dello spesometro relativo al II semestre 2018 al 31.03.2019;
  • l'eliminazione delle comunicazioni periodiche Iva trimestrali;
  • l'eliminazione del periodo, previsto dall' art. 14 del DL 23.10.2018 n. 119, che impedisce, per le operazioni a cavallo d'anno, di detrarre l'IVA per i documenti di acquisto ricevuti e annotati entro il 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell'operazione.

Con l'auspicio, ironicamente conclude Daniele Virgillito, che stavolta le "previsioni" vengano ascoltate: allerta meteo diramata!

La Giunta UNGDCEC

Roma, 12 gennaio 2019.

"L'unico cambiamento culturale che questo governo sembra voler attuare è l'abolizione del merito, della competenza, degli ordini professionali e dei titoli accademici". È questo il commento di Daniele Virgillito, presidente dell'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (Ungdcec) al recente provvedimento del governo in tema di codice della crisi d'impresa. Il Consiglio dei ministri, nonostante il parere del ministero della Giustizia che riteneva i consulenti del lavoro soggetti non muniti delle necessarie competenze contabili e di gestione dell'attività e della liquidazione dell'impresa, amplia, con un coup de théâtre, impropriamente e ingiustificatamente, anche a questi ultimi le responsabilità e le funzioni di evitare gli impatti sociali ed economici che la crisi di un'impresa inevitabilmente comporta. 

Secondo l'articolo 358 dello schema di decreto legislativo sul codice della crisi d'impresa in attuazione della legge numero 255 del 19 ottobre 2017, possono essere chiamati a svolgere le funzioni di curatore, commissario giudiziale e liquidatore, nelle procedure di cui al codice della crisi e dell'insolvenza: gli iscritti agli albi degli avvocati, dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, dei consulenti del lavoro e tutti coloro che abbiano svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo in società di capitali o società cooperative, dando prova di adeguate capacità imprenditoriali. Precisa la norma, sottolinea Virgillito, che la nomina degli iscritti all'albo dei consulenti del lavoro, è condizionata all'esistenza di rapporti di lavoro subordinato in capo all'impresa in crisi o insolvente.

Senza nulla togliere alle competenze specialistiche in materia di lavoro, che per l'appunto sia per formazione che per esperienza, incontestabilmente e inconfutabilmente, i consulenti del lavoro possiedono e senza nulla togliere alle capacità imprenditoriali e gestionali di chi ha svolto funzioni direttive e amministrative, è piuttosto impensabile che queste categorie di professionisti possiedano l'adeguata formazione o abbiamo maturato sul "campo" le competenze utili alla gestione della crisi, addirittura valorizzate dalla previsione della costituzione di un apposito albo degli incaricati che definisce, tra gli altri, gli standard per il mantenimento dei requisiti.

"Azioni imprudenti come questa da parte del Governo giallo-verde mettono a rischio la tenuta di un'intera categoria composta da 118 mila professionisti che hanno creduto nella formazione e soprattutto - rincara la dose Virgillito - qua si mette a rischio l'efficacia di un provvedimento che è stato costruito per mesi proprio sulla base delle competenze specialistiche che solo commercialisti e avvocati hanno dimostrato di possedere".

Il governo del cambiamento, conclude il presidente, in barba a qualsivoglia percorso formativo e senza batter ciglio, ha pensato bene, prima, di "laureare l'esperienza" in campo sanitario, poi ha imposto il supporto dei dottori commercialisti nella digitalizzazione del nostro Paese, senza concedere alcun incentivo e oggi, incautamente, svilisce e confonde percorsi formativi, competenze e figure professionali. 

La Giunta UNGDCEC

Chi siamo

L'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili è stata costituita il primo maggio 1989, per la necessità di costituire un organismo nazionale di rappresentanza la cui natura volontaristica miri al perseguimento di obiettivi di alla crescita professionale, etica e culturale degli iscritti. L'unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bergamo è stata fondata nel 1989, per diffondere anche sul territorio locale lo "spirito di Unione"

App ufficiale per iOS!

Spazio a disposizione

  

Spazio disponibile