Proroghe, meravigliose dannate proroghe. Ai lettori meno attenti i dottori commercialisti possono sembrare una categoria che non fa altro che chiedere spostamenti di istanze e versamenti. E probabilmente è ciò che pensa l'Agenzia delle entrate. Bene ha fatto però il Presidente De Nuccio ad affermare che, come categoria, stiamo chiedendo proroghe (che non piacciono nemmeno a noi) obtorto collo. Stiamo chiedendo proprio in questi giorni la proroga dei versamenti delle imposte fissata al 30 giugno, non tanto per darci tempo per lavorare sulla chiusura dei conteggi, ma quanto per permettere al Sistema stesso di non andare in crash vista la evidente mancanza di liquidità che le imprese e, in generale, i contribuenti stanno lamentando da tempo. Quindi sì, lo confermiamo - nostro malgrado - dopo aver ottenuto la proroga dell'autodichiarazione aiuti Covid (di cui comunque continuiamo a non capire l'esigenza a sott'acqua dalla data di scadenza), ora siamo a chiedere una proroga "sensata" del versamento del saldo e del primo acconto delle imposte. Una proroga, quindi, innanzitutto per il benessere del Paese che, nel rispetto dei contribuenti chiamati a versare, non arrivi a mezzo stampa la sera prima della scadenza... E si.. quindi. Meravigliose, dannate proroghe. Perché ciò che più ci sta a cuore come giovani professionisti e come Unione non è la proroga o la deroga in sé. Ciò a cui stiamo mirando e lavorando da tempo è un vero riassetto del sistema fiscale - che non può passare da ciò che è stato inserito nel decreto semplificazioni a cui abbiamo proposto, unitamente al nostro Consiglio Nazionale, alcuni emendamenti. Ed è tuttora inconcepibile come la politica stia lavorando ad una proposta di riforma fiscale senza minimamente (se non per brevi incisi) seguire chi poi sarà il principale attore nei prossimi anni di questa riforma. Ovvero noi. I commercialisti, in particolare la nostra generazione. Abbiamo proposto un vero patto sociale, un patto fiscale dove far sedere al tavolo imprese ed Agenzia delle Entrate per trovare una soluzione al pregresso non pagato e già scaduto. Abbiamo detto - e lo ribadiamo - che le modalità attuali di riscossione devono essere completamente riviste, soprattutto alla luce di tutto ciò che sta accadendo in questi anni e che - ahinoi - continua ad accadere. Infine, stiamo terminando l'elaborazione di una proposta di riforma del calendario fiscale. Perché è ormai di tutta evidenza che il problema non è la scadenza di per sè. Il problema è la successione infinita e quasi pervicace di istanze, adempimenti, versamenti che i contribuenti e di conseguenza noi professionisti siamo costretti a fare, inseguire e - di conseguenza, infine - chiederne la proroga. Un gatto che si morde la coda, si potrebbe dire. Una situazione che si ripete da anni senza soluzione. Ma - cosa ben più grave - senza che nessuno provi ad ascoltare le possibili soluzioni proposte. Noi dal canto nostro continuiamo e continueremo ad offrirle. Insieme o da soli. Con la speranza e - in fondo - la certezza di poter essere finalmente ascoltati. versamenti che i contributi e di conseguenza noi professionisti siamo costretti a fare, inseguire e - di conseguenza, infine - chiederne la proroga. Un gatto che si morde la coda, si potrebbe dire. Una situazione che si ripete da anni senza soluzione. Ma - cosa ben più grave - senza che nessuno provi ad ascoltare le possibili soluzioni proposte. Noi dal canto nostro continuiamo e continueremo ad offrirle. Insieme o da soli. Con la speranza e - in fondo - la certezza di poter essere finalmente ascoltati. versamenti che i contributi e di conseguenza noi professionisti siamo costretti a fare, inseguire e - di conseguenza, infine - chiederne la proroga. Un gatto che si morde la coda, si potrebbe dire. Una situazione che si ripete da anni senza soluzione. Ma - cosa ben più grave - senza che nessuno provi ad ascoltare le possibili soluzioni proposte. Noi dal canto nostro continuiamo e continueremo ad offrirle. Insieme o da soli. Con la speranza e - in fondo - la certezza di poter essere finalmente ascoltati. Noi dal canto nostro continuiamo e continueremo ad offrirle. Insieme o da soli. Con la speranza e - in fondo - la certezza di poter essere finalmente ascoltati. Noi dal canto nostro continuiamo e continueremo ad offrirle. Insieme o da soli. Con la speranza e - in fondo - la certezza di poter essere finalmente ascoltati.
https://www.knos.it/editoriale/news/2022/06/27/comunicato_stampa_27-06-2022/14305
Roma 27 Giugno 2022
La Giunta UNGDCEC