Finalmente con il Decreto Fiscale n. 146/2021 viene recepita dal Legislatore una "proposta Unione" sempre presente nelle nostre richieste emendative, fin da quelle presentate nel 2020 con la conversione del Decreto Agosto. E' passato un anno e mezzo da allora, ma finalmente - dicevamo - il Legislatore ha previsto che, per le cartelle esattoriali notificate dal 1 settembre al 31 dicembre, il termine per il pagamento sia fissato in 180 giorni dalla notifica e non più nei 60 giorni ordinariamente previsti.
Bene. Una semplice scelta saggia... ma solo un piccolo passo...
Ciò che fa specie è che - in un periodo in cui già si sta andando verso delle nuove limitazioni più o meno impattanti- non si stia già pensando a un qualcosa di più organico, di più strutturale.
Chiediamo, quindi noi, di prevedere che questi 180 giorni diventino la normalità, almeno per tutto l'anno 2022, con pagamento della eventuale prima rata entro il 31 dicembre in modo da non intaccare i bilanci pubblici.
Non vogliamo però che vengano dimenticati, anzi che siano di fatto svantaggiati, coloro i quali hanno adempiuto alle richieste della PA, alle comunicazioni di compliance rateizzando quanto dovuto senza attendere la cartella esattoriale, ovviamente questa misura, questo maggior termine, dovrà applicarsi anche a questi contribuenti.
La Riscossione è sempre un tema "caldo" in un momento di contrazione economica e/o di mancanza generalizzata di liquidità come quello attuale e pertanto riteniamo ci siano diversi i temi che necessitano certamente di un intervento complessivo, organico, strutturale e non di semplici riforme/modifiche "spot".
Anche grazie al lavoro di tantissimi giovani commercialisti che compongono le nostre commissioni di studio, abbiamo già proposto il rafforzamento del principio del contraddittorio preventivo, l'estensione dell'istituto della rateazione presso l'Agenzia delle Entrate, il maggior termine per provvedere al versamento integrale o della prima rata anche delle comunicazioni di irregolarità. Ora ci spingiamo a chiedere anche una equiparazione della deroga ai 180 giorni anche per la presentazione dell'eventuale ricorso contro la cartella esattoriale piuttosto che della istanza di autotutela. Tutto ciò - lo ricordiamo - in un nuovo periodo di contrazione economica garantirebbe minori ingorghi di scadenze e minori difficoltà di adempimento sia per i contribuenti, siano essi privati o imprese, sia per i nostri studi, ma certamente anche per gli uffici dell'Agenzia delle Entrate con conseguente maggior gettito per le casse statali e minori contenziosi da "gestire".
Ma vogliamo spingerci oltre: chiediamo, e chiederemo anche nei prossimi giorni, la creazione di un tavolo istituzionale con la presenza necessaria e obbligatoria dei Dottori Commercialisti per organizzare, anzi riorganizzare, quanto prima la Riscossione e la fase accertativa per il 2022.
Ricordiamo solo che nell'ultimo periodo abbiamo predisposto e realizzato un vademecum, a supporto dei colleghi e nell'interesse dei nostri clienti, per la gestione degli avvisi bonari collegati al CIVIS che risultavano "bloccati" e per i quali non si riusciva ad ottenere un feedback e/o un appuntamento da parte dei funzionari dell'Agenzia delle Entrate, che ha ottenuto importanti risultati positivi.
Di fatto per cartelle esattoriali, rateizzazioni non ci sono deroghe dal 1° gennaio 2022.
Per i contribuenti debitori nei confronti dell'Erario che salteranno la scadenza del 31 dicembre 2021, l'accesso a piani di pagamento a rate delle cartelle esattoriali comporterà la necessità di far fede alle regole ordinarie.
Il Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022, convertito nella legge n. 215/2021, non ha prorogato la scadenza di fine anno relativa alle procedure agevolate in materia di rateizzazione delle cartelle.
Dal 1° gennaio 2022 non essendo previsti interventi specifici, si tornerà alle regole ordinarie, più gravose per i contribuenti che intendono richiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali.
Il Decreto Fiscale n. 146/2021 non ha previsto ulteriori proroghe del periodo agevolato, confermando la scadenza ormai alle porte.
La fine delle misure emergenziali adottate a fronte della crisi da Covid-19, con l'Agenzia delle Entrate Riscossione, che sul proprio portale istituzionale delinea il quadro delle regole che torneranno ad applicarsi dal 1° gennaio 2022.
Per le domande di rateizzazione delle cartelle esattoriali presentate dal 1° gennaio 2022:
- la decadenza in caso di mancato pagamento torna ad applicarsi in caso di omesso versamento di 5 rate, anche non consecutive. In tale ipotesi il contribuente decade automaticamente dal beneficio concesso e l'importo dovuto è iscritto a ruolo ed è riscuotibile in un'unica soluzione;
- per i decaduti da precedenti piani di dilazione, l'accesso a nuove rateizzazioni sarà inoltre consentito a patto di regolarizzare le rate già scadute. Viene meno quindi la possibilità di non saldare il pregresso, indipendentemente dalla data in cui è avvenuta la decadenza (se prima o dopo la sospensione delle attività di riscossione).
Torna inoltre il limite di 60.000 euro, previsto dall'articolo 19 DPR 602/1973: per le cartelle di importo superiore a tale soglia, e anche per il pagamento fino a 72 rate del debito maturato, il contribuente sarà tenuto a provare la propria situazione di temporanea difficoltà economica.
La domanda di rateizzazione dovrà essere inviata a mezzo PEC, allegandovi il modello ISEE del nucleo familiare che dimostra per l'appunto la situazione di obiettiva difficoltà economica.
Regole che, dal 1° gennaio 2022, segneranno il ritorno al rapporto ordinario tra Fisco e contribuenti, in attesa della riforma della riscossione.
Abbiamo studiato e preparato una sorta di calendarizzazione che permetta a tutti di avere regole eque, sagge, certe e senza ulteriori tabelle e documenti di raccordo. Ci siamo già fatti trovare, tutti, impreparati una volta.
Ricordiamo solo i numeri degli atti che in poco tempo hanno interessato i contribuenti, 60 milioni di cartelle esattoriali (tenute sospese per effetto della pandemia) e di 15 milioni di alte comunicazioni dell'Agenzia delle Entrate.
Sono passati due anni dalle prime sospensioni e crediamo fermamente sia giunto il momento per una riforma di tutto il processo di riscossione.
Aziende e professionisti, non sono al momento in grado di poter sostenere un impegno che ad oggi corrisponde come detto a 60 milioni di euro in pochi mesi poichè si troveranno in questa annualità ad iniziare la restituzione dei fondi ricevuti nel 2020 usufruendo del "Decreto Liquidita" oltre che iniziare a ragionare su come poter accedere ai 24 mld stanziati in arrivo con la prima tranche del PNRR, riteniamo pertanto necessaria una programmazione che possa permettere a tutti di avere il tempo necessario per ripartire con basi solide.
Come ormai sappiamo benissimo la parola Crisi trae origini dal greco "krisis", che significa scelta, decisione, opportunità. Cogliamola. Ma va fatto immediatamente. Perché al 31 marzo si arriva in poco tempo e nel frattempo tutta una serie di fattispecie stanno procedendo il loro iter senza alcuna deroga. Se non ora, quando?
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Roma, 10 gennaio 2022